“Formazione continua? Essenziale valutare costantemente la propria pratica professionale”

INTERVISTA ad Andrea Bergna, responsabile Ricerca dell’AISO

  1. Quello degli osteopati è un sapere che conta più di cent’anni, e nel corso della sua storia ha dovuto costantemente aggiornarsi. La possibilità di progredire dipende da quella di fare scoperte. Che cosa è la scoperta in Osteopatia?

Le scoperte recenti in Osteopatia  riguardano le neuroscienze, quindi i possibili effetti del tocco e della sua specificità sul sistema nervoso, parte fondamentale per il funzionamento del corpo umano. Anche analizzare la professione in un contesto bio-psicosociale ha permesso di “scoprire” il ruolo dell’osteopata in una proposta di cura centrata sulla persona. Inoltre, la scienza del dolore sta permettendo di comprendere sempre di più gli effetti del trattamento osteopatico. Tali scoperte sostengono l’applicazione clinica dei principi fondamentali che caratterizzano l’Osteopatia: esiste una relazione tra la struttura e la funzione che permette di osservare i meccanismi di autoregolazione corporea, fondamentali per mantenere un corretto livello di salute. Questo rapporto è analizzato in Osteopatia considerando il sistema muscoloscheletrico nella sua unicità, quindi postura e mobilità sono variabili fondamentali nella valutazione caratterizzante e nelle tecniche manipolative che sfruttano sempre questa relazione nella proposta di trattamento.
 
  1. Se la disciplina si aggiorna, devono aggiornarsi anche i professionisti che la esercitano. Qual è il ruolo dei luoghi della formazione – cioè delle scuole – nel garantire che la cultura trasmessa sia sempre attuale?

Le scuole di formazione in Osteopatia sono state fondamentali per creare professionisti sempre più competenti in questi trent’anni circa di storia della disciplina in Italia. Il Core Curriculum delle scuole di Osteopatia AISO permette una formazione basata sulle competenze e quindi su obiettivi di apprendimento pianificati, tenendo conto di metodi di insegnamento, di valutazione adeguati e considerando anche le evidenze scientifiche più utili. In questo modo si trasmettono conoscenze e capacità basate sull’esperienza clinica sostenute dalle migliori prove di efficacia disponibili e aggiornate. La pratica basata sull’evidenza del professionista inizia quindi durante la formazione, dove si miscela tradizione, esperienza, abilità e scienza usando quindi modalità sicure, efficaci, efficienti e appropriate.
 
  1. In Italia, la maggior parte delle scuole di Osteopatia ha aderito ad AISO: un fatto che vincola anche l’Associazione a esser parte in causa nella formazione continua degli osteopati. Che forme ha preso o prenderà questo coinvolgimento?

Al momento in Italia è prevista la formazione undergraduate in Osteopatia, nel rispetto delle linee guida individuate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2010 e dagli standard formativi condivisi in Europa tramite la norma CEN EN 16686 nel 2015. Già da tempo le scuole AISO propongono corsi postgraduate di aggiornamento utili per una pratica competente ed esperta che rilasciano anche crediti ECM per i professionisti sanitari. Questo tipo di attività potrebbe in futuro intensificarsi essendo obbligatoria per le professioni sanitarie.
 
  1. La conclusione dell’iter di riconoscimento dell’Osteopatia come professione sanitaria porterebbe cambiamenti anche per la formazione continua? In che modo?

L’inserimento dell’Osteopatia tra le professioni sanitarie prevedrà l’obbligo all’Educazione Continua in Medicina, un programma nazionale di attività formative, ormai attivo in Italia da vent’anni circa che prevede il mantenimento di un elevato livello di conoscenze relative alla teoria, alla pratica e alla comunicazione in ambito sanitario. Come per tutti i professionisti sanitari anche l’osteopata dovrà quindi mantenere una formazione continua per rispondere ai bisogni dei pazienti, alle esigenze organizzative e operative del Servizio Sanitario e del proprio sviluppo professionale.
 
  1. Per chiudere con il tema che sta a valle di ogni formazione, vale a dire il lavoro: nell’esperienza dell’AISO, un osteopata aggiornato ha la possibilità di lavorare più e meglio rispetto agli altri?

Gli standard formativi delle scuole di Osteopatia AISO sono frutto di trent’anni di esperienza formativa, di linee guida condivise in Europa e in Italia, in continua evoluzione considerando gli aggiornamenti scientifici e una formazione che tenga conto di obiettivi di apprendimento pianificati e di specifici metodi di insegnamento e di valutazione, così come consigliato dalla pedagogia medica. La formazione continua accresce il livello di qualificazione, creando le condizioni per avere le migliori competenze professionali. Autovalutare e rivalutare la propria pratica professionale, individuando i bisogni formativi, diventa essenziale per un professionista che si occupa di cura centrata sulla persona.
 

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