L’Aiso risponde! Il futuro dell’Osteopatia in 5 punti (9)

Parlano i territori, parla l’esperienza diretta del ruolo e del valore che l’Osteopatia ha acquisito in Italia. Con Angelo Pellicano, docente della scuola ATSAI di Bari, continua la serie dei contributi alla conoscenza della formazione osteopatica in Italia.

 
  1. Cosa significa per gli osteopati l’attuazione del riconoscimento della loro professione?

Il riconoscimento ufficiale dell’Osteopatia consentirebbe al fruitore una maggiore consapevolezza della validità del metodo e di essere, quindi, nelle mani di un professionista serio, preparato e affidabile, un professionista pronto ad ascoltare, comprendere e valutare la storia clinica del paziente attraverso un approccio assolutamente olistico, alternativo e sicuro. La grande quantità di tecniche a disposizione dell’osteopata permetterebbe, inoltre, di rispondere totalmente alle aspettative del paziente, senza disattenderle.  
  1. Qual è il contributo che le scuole possono dare all’attuazione?

Le scuole possono continuare (perché già lo stanno facendo) a promuovere la validità della disciplina osteopatica attraverso il coinvolgimento di persone che vogliono, gratuitamente e liberamente, conoscere forme alternative di prevenzione e cura della propria salute. La pratica delle tecniche osteopatiche e la diffusione dei principi su cui le stesse si fondano sono le forme più oneste e trasparenti di divulgazione scientifiche della disciplina.  
  1. Com’è cambiata la percezione dell’Osteopatia in Italia?

I pazienti possono cominciare a sperimentare una forma alternativa di prevenzione e di cura, un approccio amorevole e completo per la salute della persona, riuscendo a percepire, anche dopo un solo intervento terapeutico, l’attenzione che il professionista rivolge non solo al corpo, ma anche alla mente e allo spirito dell’individuo, oltre alla meticolosità dell’intervento manuale.  
  1. All’estero, laddove ha uno statuto diverso, come viene considerata l’attività degli osteopati?

Al di fuori della nostra nazione l’osteopatia è spesso riconosciuta come medicina complementare o disciplina sanitaria ed è fortemente richiesta per trattare una serie innumerevole di problematiche inerenti la salute dell’uomo (e non solo), quali disfunzioni muscolo-scheletriche, viscerali, neurologiche, fasciali, endocrine, gestazionali, neonatali, geriatriche, craniali, ecc. riscuotendo consensi e successi sempre più crescenti. L’Italia non può e non deve farsi sfuggire, quindi, questa occasione, ovvero l’occasione di offrire alla propria comunità la possibilità di promuovere questa straordinaria strategia di intervento orientata al miglioramento della salute dei pazienti in età pediatrica, adulta e geriatrica.  
  1. Scuole di Osteopatia: patrimonio di sapere ed esperienza da salvaguardare, come farlo?

Le scuole di Osteopatia, fondate sull’esperienza e la cultura di osteopati di fama mondiale e su personale sanitario altamente qualificato, oggi stanno riuscendo a trasmettere il proprio valore e la propria serietà organizzativa al mondo intero, con risultati e feedback sorprendenti dei propri pazienti post-trattamento. La ricerca e le pubblicazioni, inoltre, sempre più frequenti in campo osteopatico fanno da cornice ad un lavoro continuo, meticoloso e professionale delle scuole e dei propri docenti. Insomma, l’Osteopatia è una disciplina fortemente richiesta dalla gente, non solo per i validi risultati che raggiunge, ma soprattutto per la sicurezza che offre.

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