Separati ma non divisi: ce lo raccontiamo così questo momento di forzata chiusura delle scuole. In apparenza, le porte chiuse potrebbero sembrare il contrario di un luogo come la scuola che, per definizione, è apertura, costruzione di comunità, scambio incessante. Eppure, niente si è rivelato meno vero per noi dell’AISO dall’inizio di questa emergenza legata al Coronavirus.
Ci siamo parlati, confrontati tra insegnanti e formatori quali siamo e abbiamo scoperto alcune cose di noi che ci hanno sorpreso e… preso, cioè entusiasmato. Ci siamo chiesti l’un l’altro se i contatti tra i nostri studenti e le scuole si fossero ridotti, ad esempio. Ci siamo trovati tutti a dire che è il contrario: si sono intensificati, attraverso i più vari canali – mail, Whatsapp, telefono, Messenger.
Ci cerchiamo di più perché, proprio ora, ci diamo meno per scontati.
Abbiamo tutti svolto la nostra attività didattica diversamente, attraverso diverse piattaforme online – come Webex, Skype, Zoom, Moodle, Gotomeeting – , e la notizia è che nessuno per questo si è sentito escluso.
La formazione osteopatica è vitale, come sempre, e se non può passare “per le mani” adesso, passa ancora per la testa e per i cuori, al di là di uno schermo.
Già: le mani. Il problema della pratica clinica, dei tirocini che non si possono tenere e che ci fanno dire: come recupereremo il tempo? Come svolgeremo tutti quegli insegnamenti professionalizzanti che passano per le dita, il tocco, la sensibilità e l’allenamento, ciò che veramente distingue gli osteopati dagli altri professionisti sanitari?
Abbiamo concluso che la qualità dell’insegnamento, in tutte le sue componenti, è tutto, oggi come prima, e che va assicurata ai nostri studenti, ai quali garantiremo le condizioni per recuperare non appena sarà possibile. Nessuno resterà indietro e per nessuno sarà necessario rinunciare a qualcosa.
Ci siamo fatti un po’ più creativi e, chi ha potuto, si è anche attrezzato per dare, accanto alla spiegazione teorica, la dimostrazione visiva di tecniche e terapie.
Il resto, l’importante calendario scolastico, con le sue scadenze, le sue mete, i suoi tornanti, le sue salite e le sue discese è una cosa che dipenderà dalle decisioni di istituzioni che governano tutto il mondo della formazione, ministero dell’Istruzione in prima battuta. Siamo nel mezzo di una emergenza per la collettività intera e decisioni sulla sicurezza e la salute vanno prese altrove che nella nostra Associazione. Noi, anzi, possiamo solo fare la nostra parte e adeguarci.
In qualche modo, stiamo insomma riuscendo ad attraversare insieme una crisi che avrebbe potuto isolarci gli uni dagli altri. Se non è successo è perché siamo pur sempre una comunità di persone… appassionate.