“La vera garanzia per tutti è il rispetto delle regole condivise”

È sempre un momento amaro quello nel quale si decide di mandare via un associato da un’associazione. Purtroppo esistono momenti nei quali ci si vede costretti ad agire: se lo spirito fondante che permea l’associazione stessa viene violato, devono essere prese decisioni drastiche.
Nel momento in cui viene violato l’articolo 2 dello Statuto AISO, è l’associazione stessa che deve reagire, per opera dei suoi probiviri, ed allontanare pericolose deviazioni che destrutturano non solo l’associazione, ma anche tutto il mondo della formazione osteopatica.
L’Associazione ha lo scopo di promuovere ed applicare un percorso di studi in Osteopatia uniformato sul territorio nazionale, concertato nei programmi, nelle scelte e nelle modalità tra le Scuole di formazione che fanno parte dell’Associazione stessa (estratto dall’articolo 2 dello Statuto).
Qualsiasi scuola AISO violi questo, che è il principio fondante, è obbligo che venga allontanata senza por tempo in mezzo. Chiunque pensi che si possa realizzare un percorso di formazione in osteopatia basato su un master universitario riservato alle professioni sanitarie e seguito da tre anni presso la scuola medesima è fuori dalle regole e, per questo, è subito fuori da AISO.
Chiunque intraprenda strade non conformi ai principi alla base dell’Associazione Italiana delle Scuole di Osteopatia ne sta minando l’essenza stessa, sta minando il rapporto dell’Associazione con le istituzioni che oggi conoscono il percorso praticato dalle nostre scuole. Sta creando una pericolosa alternativa che aprirebbe scenari non immaginabili e non desiderabili, dai quali si vedrebbero esclusi tutti coloro i quali non abbiano un titolo sanitario pregresso. Offrirebbe il fianco a chi vorrebbe l’Osteopatia una specializzazione – se non addirittura solo un master – della fisioterapia. Indebolirebbe le armi grazie alle quali agli osteopati è possibile avere voce nei tavoli istituzionali. AISO è unita, ha un solo tipo di formazione, non riserva le proprie attività a selezionate categorie, non inventa pericolose scorciatoie di una formazione 2 + 3, continua a propugnare la propria idea, unica strada domani per dialogare con le università e salvaguardare tanti anni di esperienza.
Mistificare la realtà, annunciare di “uscire da AISO” dopo aver ricevuto un decreto di espulsione da parte dei Probiviri ha il solo effetto di mostrare la vera anima di chi usa queste parole, avvezzo a attribuire ad altri colpe per mascherare le proprie.
ABeOS è fuori da AISO perché a seguito dell’importante provvedimento dei Probiviri AISO, il suo direttore non ha neanche provato a difendersi. Manipolando ancora una volta la realtà dei fatti ha accusato chi aveva desiderio di giustizia e correttezza di “oligarchia”, inviando una lettera di dimissioni oramai inutile, visto che la maggior parte delle altre scuole aveva già convalidato il decreto dei Probiviri.
AISO resta compatta e continua nella sua modalità di formazione, fatta di trent’anni di esperienza. Le pericolose strade alternative preferiamo lasciarle fuori dalla nostra porta.

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