L’Aiso risponde! Il futuro dell’Osteopatia in 5 punti (8)

Uno sguardo oltre i libri, al mondo che sta intorno alle aule e alle lezioni, per guardare agli orizzonti della formazione e non solo al presente. Sull’Osteopatia e le sue frontiere, Alessandro Rapisarda offre il punto di vista della scuola CSdOI di Catania.

  1. Cosa significa per gli osteopati l’attuazione del riconoscimento della loro professione?

Per la categoria consisterebbe nell’acquisizione un riconoscimento professionale legislativo che collocherebbe l’osteopata nelle professioni sanitarie con competenze specifiche. Il riconoscimento conferirebbe la giusta dignità professionale ad operatori che si sono spesi per anni in ambito sanitario. Si assisterebbe inoltre ad ulteriore miglioramento per l’utenza, grazie ad una maggiore accessibilità ai servizi peraltro finalmente riconosciuti dal SSN.  
  1. Qual è il contributo che le scuole possono dare all’attuazione?

Data l’esperienza maturata in anni di attività le scuole fungerebbero da preziosi punti di riferimento per la progettazione della formazione universitaria in ambito osteopatico, inoltre potrebbero coadiuvare le Università in attività inerenti la formazione come il Tirocinio Clinico o la specializzazione di aspetti peculiari l’Osteopatia.  
  1. Com’è cambiata la percezione dell’Osteopatia in Italia?

Da diversi anni sempre più persone utilizzano l’osteopatia per ristabilire il loro stato di salute-benessere. Grazie ad una maggiore informazione dell’utenza si assiste ad una variazione indubbiamente positiva della percezione della disciplina, oggi intesa come pratica terapeutica utile per molti disturbi funzionali, e non più solo a carico del sistema muscolo scheletrico come si riteneva un tempo.  
  1. All’estero, laddove ha uno statuto diverso, come viene considerata l’attività degli osteopati?

A seconda della legislazione nazionale, la figura dell’osteopata è considerata professione sanitaria.  
  1. Scuole di Osteopatia: patrimonio di sapere ed esperienza da salvaguardare, come farlo?

Una costante e proficua collaborazione con le istituzioni (MIUR, Ministero della salute e le strutture sanitarie) potrebbe condurre nel tempo alla conversione delle scuole private in istituti di alta specializzazione e cliniche osteopatiche.  

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